Categoria: Territorio

Il Ponte della Pia

“Ricordati di me che son la Pia: Siena mi fè; disfecemi Maremma: salsi colui che ‘nnanellata pria disposando m’avea con la sua gemma”. Il Sommo Poeta ricorda la nobildonna senese,…

“Ricordati di me che son la Pia: Siena mi fè; disfecemi Maremma: salsi colui che ‘nnanellata pria disposando m’avea con la sua gemma”. Il Sommo Poeta ricorda la nobildonna senese, Pia dei Tolomei, perita di morte violenta ma supplicante il perdono divino prima di emettere l’ultimo respiro. A lei è dedicato il Ponte della Pia costruzione ad unica arcata che unisce le due rive del torrente Rosia (foto assolutamente!) 
 
Grazie all’attraversamento del Ponte della Pia è possibile infiltrarsi nella vegetazione della sponda opposta del torrente e visitare i ruderi dell’Eremo Agostiniano di Santa Lucia, databile intorno al 1200 circa oggi visibile grazie agli scavi archeologici degli anni sessanta e settanta. 
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Palazzetto e Frassini

Palazzetto e Frassini Uscendo dall’abitato di Chiusdino dalla Porta Senese si segue l’antica strada sterrata che conduceva da Siena verso Chiusdino. Percorrendo il crinale della strada immediatamente si incontra la…

Palazzetto e Frassini

Uscendo dall’abitato di Chiusdino dalla Porta Senese si segue l’antica strada sterrata che conduceva da Siena verso Chiusdino. Percorrendo il crinale della strada immediatamente si incontra la chiesa della Madonna delle Grazie edificata tra il XIV e XV secolo al cui interno è possibile ammirare una cancellata in ferro del 1615. 
Proseguendo la strada che attraversa la campagna si raggiunge il piccolo abitato di Frassini, nato in connessione all’uso agricolo dei terreni siti in Pian della Feccia e della Merse, si è poi sviluppato nella attuale forma allungata lungo la strada che lo percorre, borgo che ha lasciato intatta la vocazione alla coltivazione cerealicola del territorio.
Uscendo da Chiusdino dalla Porta al Poggio, lungo l’antico percorso che conduce alla statale, si incontrano una serie di nuclei fabbricati che hanno preservato le originarie costruzioni architettoniche, strutture che sulla “strada maestra di Massa” ospitavano viaggiatori e pellegrini si giunge così all’attuale abitato di Palazzetto, località che si estende in lunghezza lungo la piana adibita ancora oggi come nel medioevo a coltivazioni agricole ed allevamenti di ovini e caprini.
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Frosini e la Miniera delle Cetine

Frosini e la Miniera delle Cetine Castello di Frosini FROSINI  Nel XXII secolo divenne centro di potere di una consorteria locale. Fu poi conquistata da Siena e controllata politicamente dai…

Frosini e la Miniera delle Cetine

Castello di Frosini
FROSINI
 Nel XXII secolo divenne centro di potere di una consorteria locale. Fu poi conquistata da Siena e controllata politicamente dai vescovi di Volterra. La sua importanza derivava dalla sua posizione; proprio perché si trovava nella strada Massetana vi fu costruito uno “Spedale per pellegrini”. Del castello di Frosini oggi rimangono, oltre all’articolazione delle masse murarie, torrioni, porte, torri e sculture.
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LA MINIERA DELLE CETINE
L’attività mineraria delle Cetine iniziò nel 1878 con gli scavi a cielo aperto, poi dal 1886 iniziarono quelli
in galleria. In quel luogo vi era anche un capannone dove le donne selezionavano il materiale estratto.
Dalla questa miniera si estraeva l’antimonio. Le Cetine sono state una delle miniere più frequentate dai
collezionisti per la qualità e la bellezza dei minerali, alcuni dei quali sono unici al mondo.
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Ciciano e la Palla eh!

Ciciano Ciciano frazione di Chiusdino Ciciano è un piccolo paese, già dall’antichità suddiviso in “Capociciano” che si sviluppa dall’attuale piazza verso monte e “Piediciciano” che invece si sviluppa dall’attuale piazza…

Ciciano

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Ciciano frazione di Chiusdino

Ciciano è un piccolo paese, già dall’antichità suddiviso in “Capociciano” che si sviluppa dall’attuale piazza verso monte e “Piediciciano” che invece si sviluppa dall’attuale piazza verso valle.

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ciciano pieve di santa maria
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Da visitare è la Pieve di santa Maria, che conserva un’ acquasantiera duecentesca, forse proveniente dell’abbazia di San Galgano e accanto l’oratorio della Compagnia di San Carlo Borromeo.

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A pochi passi dalla piazza è possibile trovare una terrazza panoramica che permette di osservare il panorama sulla valle.

ciciano palla eh

Ogni primo fine settimana di agosto, il paese si anima grazie al tradizionale gioco della PALLA EH!

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...passeggiando per Ciciano...

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Montalcinello

Montalcinello Montalcinello è un piccolo borgo nel comune di Chiusdino che risale a circa il 1064. La sua origine derivò dal trasferimento di alcuni abitanti dall’ormai non più esistente Castello…

montalcinello
Montalcinello

Montalcinello è un piccolo borgo nel comune di Chiusdino che risale a circa il 1064. La sua origine derivò dal trasferimento di alcuni abitanti dall’ormai non più esistente Castello di San Magno. Montalcinello fu oggetto di contesa tra i vescovi di Volterra e i conti della Gherardesca, ma nel 1133 passo sotto il dominio dei primi.
Alla fine del XII secolo fu oggetto delle mire espansionistiche del comune di Siena che voleva acquisire potere nella Val di Merse, impresa che riuscì data la debolezza economica dei vescovi Volterrani.
La pianta di Montalcinello ha mantenuto pressoché inalterata la sua struttura Medievale, lo si può dedurre dal circuito murario e dalla Chiesa di san Magno (1220) posta in posizione centrale.
Una leggenda narra che la Madonna avesse simpatia per questo borgo poiché fu risparmiato da un disastroso terremoto nell’ XVII secolo che devastò il territorio circostante. Per celebrare questa vicenda fu costruita “la cappella della Madonna della Consolazione” poco fuori le mura.

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Miranduolo

Ricostruzione del castello durante la ristrutturazione gherardesca del XII secolo (studio InkLink – Firenze) Miranduolo era un castello appartenente alla famiglia dei Gherardeschi. L’importanza di questo insediamento è da relazionarsi…

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Ricostruzione del castello durante la ristrutturazione gherardesca del XII secolo (studio InkLink - Firenze)

Miranduolo era un castello appartenente alla famiglia dei Gherardeschi. L’importanza di questo insediamento è da relazionarsi all’estrazione ed al commercio dei metalli, in particolar modo all’argento, infatti, sono ricordate proprio le sue “argenterie”. Oggi sono ancora visibili le poderose fondazioni.
Il castello, dal 2001, è soggetto di approfonditi studi storici-archeologici che, fino ad ora, hanno messo in luce un notevole numero di strutture destinate ad utilizzi diversi.

Le immagini sono state reperite sul sito web dedicato alle attività di scavo dell’Università di Siena, questo è il link ufficiale: http://archeologiamedievale.unisi.it/miranduolo/

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Castelletto – Abbazia di Serena – Luriano

Castelletto È noto inizialmente nei dintorni per le sue funzioni religiose.Prende poi il nome di Castelletto Mascagni dopo che la stessa famiglia lo acquistò e realizzò la villa presente ancora…

Castelletto

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È noto inizialmente nei dintorni per le sue funzioni religiose.
Prende poi il nome di Castelletto Mascagni dopo che la stessa famiglia lo acquistò e realizzò la villa presente ancora oggi.
Da questa famiglia nacque a Pomarance Paolo Mascagni, noto anatomista e illustratore italiano del ‘700, che visse e morì nella prima metà dell’ottocento nella villa di famiglia.

Abbazia di Serena

abbazia di serena
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Era un’abbazia Benedettina costruita probabilmente nel nono o decimo secolo dai della Gherardesca, famiglia importante che aveva possedimenti in tutta la costa.
Il primo documento che riporta l’Abbazia di Serena è dei primi anni del 1000 d.C.
Viene distrutta in parte dal conflitto tra Volterra (possedimento della famiglia) e Siena e perde importanza quando viene costruita l’Abbazia di San Galgano.
La leggenda narra che questa abbazia non fu più ricostruita perché posseduta dal demonio.

Luriano

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Il borgo di Luriano era un antico comune medievale. Nel XVII secolo era di proprietà del Papa Alessandro VII, della famiglia Chigi, che trasformò il castello nella fortezza che è presente ancora oggi.
È posto in una posizione strategica poiché in passato da lì si controllava la strada che da Siena portava in Maremma e inoltre, essendo isolato, veniva usato come rifugio.
Da qui si può visitare la Pieve di Santa Maria di Luriano oggi sconsacrata e trasformata, insieme alla canonica adiacente, nell’omonimo podere che conserva ancora oggi le strutture della vecchia chiesa.

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San Galgano: il Santo, l’eremo e l’Abbazia.

Galgano Guidotti Casa si San Galgano in Chiusdino Galgano Guidotti nacque a Chiusdino nel 1150 circa, in una famiglia aristocratica, legata al Vescovo di Volterra, era un cavaliere volto a…

Galgano Guidotti

Casa si San Galgano in Chiusdino

Galgano Guidotti nacque a Chiusdino nel 1150 circa, in una famiglia aristocratica, legata al Vescovo di Volterra, era un cavaliere volto a difendere gli interessi e i possedimenti di quest’ultimo e alla protezione dei beni del distretto chiusdinese. Galgano era un giovane violento, intento ad una vita di divertimenti e di piacere, finché non cambiò comportamento a seguito di due apparizioni di San Michele Arcangelo, il quale voleva farne un Cavaliere di Dio, parte della celeste milizia. Fu protagonista di due visioni successive in cui l’arcangelo Michele gli indicò il suo percorso di vita. Da questo momento ebbe inizio un processo di conversione del giovane, che culminò durante un viaggio, dove Galgano affidandosi a dio e al suo cavallo, venne condotto sulla collina di Montesiepi. Qui il cavallo si inginocchiò in riverenza a San Michele, Galgano scese a terra si sottomise e si convertì alle parole pronunciate dall’Arcangelo. Abbandonò la spada e la piantò nella roccia facendola diventare una croce, la quale così facendo da strumento di morte diventò simbolo di pace e redenzione. La notizia destò molto clamore e il suo esempio fu seguito da molti, tant’è che si venne a creare una piccola comunità di fedeli precorritrice della comunità monastica. Montesiepi diventò meta di pellegrinaggio, erano in molti i fedeli desiderosi di parlare con il santo o di ricevere miracoli e guarigioni.
Galgano visse gli ultimi anni di vita da eremita in una capanna, costruita da lui in prossimità della roccia nella quale aveva infisso la spada, sulla collina di Montesiepi appunto.
La morte del Santo avvenne il 30 Novembre 1181, Galgano fu ritrovato inginocchiato davanti alla sua spada, in atto di preghiera alla presenza dei Vescovi di Volterra e di Massa Marittima .
Quattro anni dopo la sua morte, Papa Lucio III a seguito di un’apposita commissione diretta dal cardinale Conrad di Wittelsbach lo proclamò santo.

L’Eremo di Montesiepi

eremo di montesiepi spada nella roccia
Interno dell'Eremo di Montesiepi e Spada nella Roccia

La cappella fu costruita tra il 1181 e il 1185 su colle dove Galgano si ritirò a vita eremitica. E’ una costruzione a pianta circolare, al centro della quale si trova il masso dove il cavaliere chiusdinese infisse la sua spada. Lo stile architettonico è romanico-senese, caratterizzato da un susseguirsi di fasce cromatiche alternate bianche e rosse; la stessa successione di colori si ripete nella cupola, creandovi come un movimento di onde che si dipartono dal suo culmine per continuare sulle pareti. Nel XIV secolo fu aggiunta al lato del corpo principale una cappellina rettangolare, affrescata dal pittore senese Ambrogio Lorenzetti.

L’Abbazia di San Galgano

abbazia di san galgano
Abbazia "Senza Tetto" di San Galgano

L’abbazia Gotica di San Galgano fu costruita tra il 1218 e il 1288 dai monaci cistercensi che vennero da Casamari (Frosinone), ed è la prima chiesa gotica costruita in Toscana. L’abbazia fu eretta in questa posizione perché i cistercensi si insediavano nelle vicinanze di fiumi (vicino scorre il Merse), boschi, pianure coltivabili e grandi vie di comunicazione, la Maremmana in questo caso. La comunità di San Galgano accolse importanti personalità finché, la carestia del 1329, la peste del 1348 ed il saccheggio di vari eserciti, la colpirono duramente. Successivamente, il territorio dell’abbazia fu distrutto dal passaggio di bande di mercenari e alla fine del XV secolo si trasferirono del palazzo di San Galgano a Siena. Nel 1786 un fulmine colpì il campanile che crollò sul tetto dell’abbazia e la chiesa venne infine sconsacrata nel 1789.

Museo di San Galgano- Chiusdino

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Museo Civico Diocesano d'Arte Sacra di San Galgano

Situato nel cuore del centro storico di Chiusdino, il museo si trova a poche decine di metri dalla chiesa tardo romanica di San Martino, dalla propositura di San Michele Arcangelo, dalla chiesa di San Sebastiano, dalla casa natale di San Galgano e dagli strettissimi vicoli che caratterizzano il borgo medioevale.
E’ allestito nello storico palazzo Taddei, che accoglie in 4 piani 10 sale tematiche con numerose opere d’arte, dipinti bassorilievi, pitture su tavola e su tela, oreficeria sacra, reliquiari, ex voto, in gran parte connessi alla storia e al culto di San Galgano per lo più provenienti dalle chiese parrocchiali e dalle cappelle del territorio. Il santo, la sua storia, quella del territorio e dei principali monumenti sono al centro della narrazione che il museo offre ai visitatori, oltre agli scorci incorniciati dalle finestre che si aprono su un paesaggio unico e sulla prorompente natura di questo tratto ancora incontaminato di Toscana.

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Chiusdino e il suo territorio

Breve introduzione storica Chiusdino si trova al centro di due sistemi collinari: le Colline Metallifere e la dorsale che dalla Montagnola va oltre la Val di Farma. Grazie al clima,…

Breve introduzione storica

Chiusdino si trova al centro di due sistemi collinari: le Colline Metallifere e la dorsale che dalla Montagnola va oltre la Val di Farma.

Grazie al clima, alla vegetazione e alla ricchezza delle acque, già nel Medioevo erano presenti i primi insediamenti.

Inoltre era un luogo attraversato da due importanti vie di transito: una che andava verso la Maremma ed una che andava verso Massa marittima e in direzione delle Colline Metallifere.

Il Borgo

Al centro storico si accede attraversando Piazza Garibaldi che funge da terrazza panoramica che si affaccia sul territorio circostante.
Il Portino è il primo nucleo fortificato ed è quindi la parte più antica; rappresenta il centro storico.

terrazza panoramica chiusdino
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Qui troviamo la Pieve di San Michele Arcangelo che è la chiesa più antica di Chiusdino, all’interno della quale sono conservate due tele di ambiente senese: San Galgano in preghiera e La Madonna del Rosario.
Sempre qui è custodito il reliquiario contenente il teschio di San Galgano.
Proseguendo alla scoperta del centro storico incontriamo la Chiesa di San Sebastiano, costruita per contenere le reliquie del santo portate a Chiusdino da San Galgano, e la Casa Natale di San Galgano dove si presume che, nel 1148, sia nato Galgano Guidotti. Sulla facciata della Casa, sopra alla porta d’ingresso, si può osservare un bassorilievo in marmo che raffigura San Michele Arcangelo che appare a San Galgano. E’ qui conservato anche il masso sul quale si narra che il cavallo si inchinò alla vista dell’Arcangelo.
Uscendo dal centro storico troviamo la Pieve di San Martino (ex convento di monaci benedettini) e si scende in Via Paolo Mascagni che, insieme a Via Roma, formano il riferimento attorno al quale si sviluppò il Borgo.
Se si procede verso Porta Senese e la si attraversa, si esce dall’abitato e si trova la Chiesa della Madonna delle Grazie oppure si può fare il giro delle Mura. Prima di uscire però, una visita la meritano anche le Buche vicoli medievali caratteristici.

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Il fiume Merse e il Mulino delle Pile

Il fiume Merse e il Mulino delle Pile Il Merse nasce nelle Colline Metallifere tra due Poggi: Croce di Prata e Montieri, in un’area immersa nel verde a pochi chilometri…

Il fiume Merse e il Mulino delle Pile

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Il Merse nasce nelle Colline Metallifere tra due Poggi: Croce di Prata e Montieri, in un’area immersa nel verde a pochi chilometri da Chiusdino.

Percorrendo il fiume possiamo trovare il Mulino delle Pile, si tratta di un mulino che risale al 1200 costruito dai Monaci dell’Abbazia di Serena,

mulino bianco
Immagine prelevata dal Sistema Archivistico Nazionale, il "Mulino Bianco" all'epoca degli spot.

La particolarità di questo mulino era il suo utilizzo: non solo veniva usato per macinare il grano, ma serviva anche per lavorare le stoffe e renderle più consistenti.
Negli anni novanta è stato protagonista della campagna pubblicitaria:  il “Mulino Bianco”.

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